Una storia dolcissima

Una nuova serie di podcast di Eugenio Signoroni, prodotta da Piano P per Novi, il Grande Cioccolato Italiano.

Dalla bevanda sacra dei Maya alle tavolette del nostro piacere quotidiano: un viaggio nel gusto, alla scoperta del cioccolato, il “cibo degli dei”.

È uno dei frutti più amari esistenti in natura, eppure ben prima che Cristoforo Colombo scoprisse l’America, il cacao era talmente prezioso da essere impiegato dai popoli mesoamericani come moneta corrente. Parte da qui, e da una pagina ritrovata del diario del figliastro di Colombo, la splendida ricostruzione di Eugenio Signoroni, eletto “food writer 2022” da Identità Golose per il podcast Lievito Madre.

Attraverso testimonianze raccolte in Italia, negli Stati Uniti e in Ecuador, tra produttori, esportatori ed esperti di scienze dell’alimentazione, Signoroni racconta scoperte, invenzioni e aneddoti inediti, dal periodo di Maya e Aztechi ai giorni nostri. Prima la conquista del Centroamerica da parte degli spagnoli, che rende la bevanda ricavata dal cacao uno dei vizi preferiti nelle corti di mezza Europa anche per le presunte proprietà afrodisiache. Poi la trasformazione in un cibo solido, con la creazione in piena Rivoluzione Industriale delle tavolette che vengono acquistate dalle masse per suggellare un amore o consolarsi dalle difficoltà della vita. Infine la produzione da parte di grandi aziende che sperimentano nuovi macchinari per separare il burro di cacao.

Nei sei episodi viene descritta l’evoluzione di un alimento che dai primi Anni 90 ha smesso anche in Italia di essere un’esclusiva delle élite per diventare un prodotto popolare, grazie alla fortunata scelta di Novi, il marchio del Grande Cioccolato Italiano, che con la sua innovazione di pensiero e con il successo di un famoso spot televisivo, tutt’oggi ricorrente e simpatico claim, ha rivoluzionato le abitudini dei consumatori. Del resto, l’Italia è stata la patria di alcune delle più gustose innovazioni, come il gianduia, che dai primi dell’Ottocento, in forma di cioccolatino o di crema, ha rapidamente conquistato il mondo.

Oggi le tavolette, soprattutto quelle di cioccolato fondente (diventate le preferite dagli italiani, nel 2021), con o senza nocciole, si sono trasformate in un piacere quotidiano, accogliente e dolcissimo: questa nuova serie di podcast ne racconta varietà, tecniche di produzione, prodotti e personaggi chiave, verità e segreti.

Episodi

1. Un alimento speciale, prezioso come l’oro

Il cacao ha sempre avuto un ruolo molto particolare per i popoli che lo hanno consumato. Nelle civiltà mesoamericane, che lo hanno addomesticato, coltivato e utilizzato per primi come alimento, era usato anche come moneta: con cento semi di cacao si poteva comprare un esemplare femmina di tacchino; per un maschio, ne serviva il doppio.

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2. Le radici del cibo degli dei

Dove nasce il cacao? Quali sono le principali varietà? Quali caratteristiche ha in natura? E in che modo veniva consumato dalle popolazioni che lo scoprirono e lo utilizzarono per prime? Oggi, infine, quali sono le sfide (ambientali e produttive) che deve affrontare questa coltivazione così diffusa e preziosa ma altrettanto delicata?

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3. Arriva il cioccolato, e l’Europa perde la testa

Non esistono documenti che certifichino con esattezza la data o l’anno. Si sa, per esempio, che nel 1544 una delegazione di Maya Kekchi – una popolazione originaria degli attuali territori di Guatemala e Belize – venne portata in Spagna per incontrare il Principe Filippo, e che in quell’occasione al sovrano venne donato del cioccolato.

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5. Un secolo di rivoluzioni… con le nocciole

Il XIX secolo, per il cioccolato, è stato un periodo di svolta. Il cibo degli Dei esce, infatti, dall’Ottocento completamente trasformato: non più una bevanda elitaria e amara, ma un cibo dolce e per le masse; spesso prodotto aggiungendo latte o nocciole (secondo una teoria affascinante, per ovviare al “blocco napoleonico” che aveva ridotto le importazioni di cacao)

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6. Il mondo del cioccolato, il cioccolato nel mondo

Il 20 dicembre 2015 il New York Times riporta la notizia che uno dei più noti produttori di cioccolato artigianale degli Stati Uniti (Mast Brothers) ha ingannato i propri consumatori: non utilizzava solo fave per le sue barrette ma anche un semilavorato di origine francese.

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1. Un alimento speciale, prezioso come l’oro

Il cacao ha sempre avuto un ruolo molto particolare per i popoli che lo hanno consumato. Nelle civiltà mesoamericane, che lo hanno addomesticato, coltivato e utilizzato per primi come alimento, era usato anche come moneta: con cento semi di cacao si poteva comprare un esemplare femmina di tacchino; per un maschio, ne serviva il doppio.

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2. Le radici del cibo degli dei

Dove nasce il cacao? Quali sono le principali varietà? Quali caratteristiche ha in natura? E in che modo veniva consumato dalle popolazioni che lo scoprirono e lo utilizzarono per prime? Oggi, infine, quali sono le sfide (ambientali e produttive) che deve affrontare questa coltivazione così diffusa e preziosa ma altrettanto delicata?

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3. Arriva il cioccolato, e l’Europa perde la testa

Non esistono documenti che certifichino con esattezza la data o l’anno. Si sa, per esempio, che nel 1544 una delegazione di Maya Kekchi – una popolazione originaria degli attuali territori di Guatemala e Belize – venne portata in Spagna per incontrare il Principe Filippo, e che in quell’occasione al sovrano venne donato del cioccolato.

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5. Un secolo di rivoluzioni… con le nocciole

Il XIX secolo, per il cioccolato, è stato un periodo di svolta. Il cibo degli Dei esce, infatti, dall’Ottocento completamente trasformato: non più una bevanda elitaria e amara, ma un cibo dolce e per le masse; spesso prodotto aggiungendo latte o nocciole (secondo una teoria affascinante, per ovviare al “blocco napoleonico” che aveva ridotto le importazioni di cacao)

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6. Il mondo del cioccolato, il cioccolato nel mondo

Il 20 dicembre 2015 il New York Times riporta la notizia che uno dei più noti produttori di cioccolato artigianale degli Stati Uniti (Mast Brothers) ha ingannato i propri consumatori: non utilizzava solo fave per le sue barrette ma anche un semilavorato di origine francese.

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