«Nella Roma antica convivevano grandi Dèi di origine greca e piccoli Dèi, non meno importanti. Insieme componevano la religione dei romani, piena di forze, invisibili e impersonali, espressione del mistero senza nome che anima la natura». Così la racconta Giulio Guidorizzi nel secondo di tre episodi dedicati a Il grande racconto di Roma antica e dei suoi sette re. Ma la religione romana è fatta anche di incantesimi ai limiti della superstizione, come dimostra una delle scoperte più recenti, avvenuta nel 1999, di una fontana dedicata ad Anna Perenna. Fa tutto parte di quella nozione di “sacro” che nella Roma Repubblicana conteneva due aspetti in apparenza opposti – il puro e l’impuro – e che Guidorizzi racconta in modo del tutto diverso da quello usato finora nei libri di scuola.