“Gerusalemme è l’ombelico della Terra. La porta del cielo è aperta sul suo Tempio. In Gerusalemme stanno la luce e il fuoco divino. Visitare Gerusalemme equivale a entrare nel cielo”, si legge in un trattato geografico del X-XI secolo. La Città santa era il punto di arrivo di un viaggio: quello del popolo di Israele, in cerca della terra promessa, e dal Medioevo in avanti anche quello del pellegrinaggio cristiano. Ma è soprattutto un punto di partenza, il luogo da cui tutto è iniziato.
Salomone costruisce il tempio sul monte del sacrificio di Abramo, che non è lontano dal Giardino dell’Eden, ovvero dall’inizio della storia del mondo. Lì, secondo la tradizione biblica, il dio impronunciabile degli Ebrei trova casa. È questa la prima delle Dimore di Dio descritte da Franco Cardini, professore emerito di storia medievale, nel libro pubblicato dalla casa editrice Il Mulino. «Il Tempio di Salomone è il modello archetipico delle cattedrali cristiane d’Oriente e d’Occidente», racconta Cardini in questo episodio, il primo di tre consecutivi sul suo libro. «Un modello senza il quale restano incomprensibili una quantità di “luoghi alti” della nostra civiltà».