Tutto comincia molto prima che Andrea Bargnani sia la prima scelta assoluta in un draft (la selezione dei giocatori appena usciti dai college americani o quelli internazionali dichiaratisi eleggibili) e che Marco Belinelli diventi il primo giocatore italiano a vincere il titolo NBA. È una calda di notte d’estate, a Milano, e gli Harlem Globetrotters richiamano grandi folle portando luci, maglie variopinte, virtuosismi tecnici e i primi tabelloni trasparenti mai visti in Europa: nulla nel basket e nello sport italiano sarebbe più stato come prima.
Passano pochi anni e il Borletti sfida, sempre a Milano, i campioni NBA di Syracuse: è il primo vero contatto con la mitica lega professionistica americana, una partita storica di cui nessuno sa nulla. Fino a oggi.
In questa prima puntata di Basket Classico, il nuovo podcast in otto puntate di Piano P, Luca Chiabotti (per oltre 25 anni grande firma del basket sulla Gazzetta dello Sport) riscopre statistiche, articoli e testimonianze dell’epoca per raccontare quello che è stato l’inizio della lunga (e non sempre facile) storia dei rapporti tra la pallacanestro italiana e la NBA. Con lui, ci sono Sandro Gamba e Dan Peterson, l’uomo che ha fatto diventare popolare il basket professionistico americano nel nostro Paese.
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Caro Dr.Chiabotti
Che emozione questo podcast. Sono CONTENTISSIMO!!!!!!!!!!!! Anch’io ho iniziato a ritagliare tutte le riviste che mi passavano a tiro, fin dal 1970. Tutte queste notizie le ho vissute anche io. “Oh Zone” me la ricordavo scritta, o riportata, da Aldo Giordani, e anche la foto, ma non riuscivo più a trovarle. 30:48 minuti di vero solluchero. Tanto è grande il mio amore per il basketball, che ho iniziato a scrivere sia con un assumed name , che con l’ultimo libro Basket Vintage Gli antenati dell’Nba. Presto scriverò anche della trasferta del 1956 in Europa e nel Medio Oriente. In Italia fu poco seguita la trasferta, poche righe sui giornali, ma in Spagna fu un successone!! Ho anche richiesto al Dipartimento di Stato se c’erano documenti, e mi sono arrivate 64 pagine di telex dalle varie ambasciate, in preparazione o in Io avrei sicuramente indovinato l’anno 1956…. Cordiali saluti Roberto