Come saranno le nostre identità post crisi? E i nostri vestiti, come comunicheranno chi siamo diventati e cosa hanno significato per noi quelle esperienze complicate? Sono le risposte a queste domande che ci porteranno di nuovo nei negozi e a far funzionare di nuovo fabbriche e sartorie.
La moda è uno dei settori che più si stanno interrogando sul futuro di un’industria che negli ultimi anni è stata presa da una sorta di bulimia produttiva. E per la prima volta alcuni dei nomi più importanti, da Giorgio Armani ad Alessandro Michele, hanno deciso di rallentare, ridurre il ritmo forsennato di sfilate, collezioni e capsule. L’emergenza sanitaria, insomma, è l’opportunità per un ripensamento.
Nella seconda puntata della nuova stagione di Domani, con Gaia Segattini – fashion designer, imprenditrice con un proprio brand di maglieria, ma soprattutto divulgatrice sui temi del made in Italy e della manifattura sostenibile – parliamo di shopping online, di terzisti e piccole realtà costrette a produrre in fretta e a costi bassissimi (salvo poi non essere nemmeno pagate), di un nuovo modo di comunicare i brand, magari rinunciando all’improvvisazione degli influencer. E soprattutto immaginando quali abiti indosseremo domani. Perché durino oltre dopodomani.
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(foto di Maria Francesca Nitti)