Le Case di Domani
Condotto da Carlo Annese
L’illustrazione della copertina è di Andrea De Santis.
Episodi
1. “The New Normal”, la nuova normalità
La pandemia ha cambiato la nostra percezione della casa: prima rifugio, poi prigione; fortezza e caverna. Un luogo in cui abbiamo dovuto sperimentare nuove forme di sopravvivenza e di convivenza, di creatività e capacità di adattamento. Ecco perché..
2. Il corpo, i sensi e la scoperta della cucina
Nei mesi scorsi la casa è stata il luogo in cui i sensi hanno potuto essere accolti e ampliati al riparo dal rumore e dalla paura delle città. Il Covid-19, però, li ha colpiti per primi: uno dei sintomi più evidenti della malattia, infatti, è stata la perdita dell’olfatto
3. Balconi, terrazzi, giardini: la ricerca del verde
«Durante il secondo lockdown», racconta il cantautore Motta, «con mia moglie (l’attrice Carolina Crescentini) abbiamo deciso di trasferirci per un mese in campagna a Sacrofano, a 40 minuti da Roma. Dovevamo stare lì un mese, alla fine siamo rimasti sei mesi». E Motta non è il solo.
4. L’ufficio in soggiorno e un divano in ufficio
Tra aprile e novembre del 2021, un milione 195.875 italiani si sono dimessi volontariamente: il 23% in più rispetto ai tempi pre-Covid e soprattutto nella fascia d’età tra i 26 e i 35 anni. Sono queste le dimensioni del fenomeno delle “grandi dimissioni” che sta sconvolgendo il mondo del lavoro ed è in buona parte una conseguenza..
5. Cambio casa, cambio città. Torno a casa
Le aree interne e i piccoli borghi rappresentano il 60% del territorio italiano. Vere ricchezze, che però, a partire dagli anni del boom economico, hanno vissuto un progressivo spopolamento.
6. Milano e le periferie
Irrequieta, cannibale, contraddittoria e amante del futuro. Milano ha fatto della modernità la sua cifra. Anche troppo, nel senso che corre a una velocità impressionante, lasciando indietro chi corre a una velocità diversa. Tanto che le richieste di misure di sostegno, cioè reddito e pensione di cittadinanza..
1. “The New Normal”, la nuova normalità
La pandemia ha cambiato la nostra percezione della casa: prima rifugio, poi prigione; fortezza e caverna. Un luogo in cui abbiamo dovuto sperimentare nuove forme di sopravvivenza e di convivenza, di creatività e capacità di adattamento. Ecco perché..
2. Il corpo, i sensi e la scoperta della cucina
Nei mesi scorsi la casa è stata il luogo in cui i sensi hanno potuto essere accolti e ampliati al riparo dal rumore e dalla paura delle città. Il Covid-19, però, li ha colpiti per primi: uno dei sintomi più evidenti della malattia, infatti, è stata la perdita dell’olfatto
3. Balconi, terrazzi, giardini: la ricerca del verde
«Durante il secondo lockdown», racconta il cantautore Motta, «con mia moglie (l’attrice Carolina Crescentini) abbiamo deciso di trasferirci per un mese in campagna a Sacrofano, a 40 minuti da Roma. Dovevamo stare lì un mese, alla fine siamo rimasti sei mesi». E Motta non è il solo.
4. L’ufficio in soggiorno e un divano in ufficio
Tra aprile e novembre del 2021, un milione 195.875 italiani si sono dimessi volontariamente: il 23% in più rispetto ai tempi pre-Covid e soprattutto nella fascia d’età tra i 26 e i 35 anni. Sono queste le dimensioni del fenomeno delle “grandi dimissioni” che sta sconvolgendo il mondo del lavoro ed è in buona parte una conseguenza..
5. Cambio casa, cambio città. Torno a casa
Le aree interne e i piccoli borghi rappresentano il 60% del territorio italiano. Vere ricchezze, che però, a partire dagli anni del boom economico, hanno vissuto un progressivo spopolamento.
6. Milano e le periferie
Irrequieta, cannibale, contraddittoria e amante del futuro. Milano ha fatto della modernità la sua cifra. Anche troppo, nel senso che corre a una velocità impressionante, lasciando indietro chi corre a una velocità diversa. Tanto che le richieste di misure di sostegno, cioè reddito e pensione di cittadinanza..