Benzina sul fuoco

Un podcast di Marco Grasso (professore di Geografia Economica e Politica all’Università di Milano-Bicocca) e Sabina Zambon, prodotto da Piano P in occasione di Youth4Climate e del Pre-Cop 26 di Milano.

Nonostante sapessero tutto da più di cinquant’anni, grazie alla sofisticata campagna negazionista che hanno finanziato e organizzato, alle iniziative di greenwashing e alla straordinaria capacità di nascondersi dietro le responsabilità dei consumatori, le compagnie petrolifere sono l’elefante nella stanza dei cambiamenti climatici. La società civile ha la responsabilità e la possibilità di spingerle a compensare le vittime dei cambiamenti climatici e a ripulire i propri processi e, soprattutto, i prodotti.

L’illustrazione della cover è di Studio Pym.

Editing audio di Giulia Pacchiarini. Montaggio di Federico Caruso.

Ascolta “Benzina sul fuoco”, il podcast di Marco Grasso e Sabina Zambon, prodotto da Piano P, che approfondisce i temi dei cambiamenti climatici con rigore, dati, lavori scientifici e la partecipazione di esperti autorevoli. La serie è disponibile su tutte le piattaforme: iscriviti per rimanere aggiornato sulle nuove puntate in uscita nelle prossime settimane.

Se il podcast ti è piaciuto, regalaci anche un cuoricino, una stellina, insomma, un segno di gradimento: per noi è molto importante!

“Benzina sul fuoco” viene diffuso da Piano P con la partecipazione di FIAB Italia Federazione Italiana Ambiente e BiciclettaCittadini per l’Aria onlus, “Il colore verde” la newsletter settimanale sulla crisi climatica a cura di Nicolas Lozito e ForEst – Studio Naturalistico.

Episodi

1. Il petrolio è dappertutto

I vestiti, i mobili, i computer, gli smartphone, i dentifrici, i rossetti: qualsiasi cosa è un prodotto del petrolio, sia pure indiretto. Il petrolio è la fonte primaria di energia, il principale carburante dell’economia globale, la risorsa più importante del mondo, con effetti drammatici sul clima.

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2. Sapevano tutto, ma non hanno fatto niente

Da almeno quarant’anni, alcune delle più grandi compagnie petrolifere al mondo sanno che le loro attività sono alla base dei cambiamenti climatici. Addirittura nel 1959 lo scienziato Edward Teller (il padre della bomba atomica) fu invitato a un convegno per il centenario dell’American Petroleum..

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3. Il negazionismo climatico

Esiste una probabilità su un milione che i cambiamenti climatici non siano causati dalle attività umane, la stessa certezza scientifica dell’esistenza della cosiddetta particella di Dio, il bosone di Higgs. Perché, allora, questa verità viene ancora oggi negata? Perché molte persone hanno ancora dubbi sulle cause dei cambiamenti climatici?

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4. Scendiamo in piazza per il clima

Da qualche anno – la prima manifestazione risale all’autunno del 2018 – il dibattito sui cambiamenti climatici ha trovato nuovi protagonisti nei gruppi di attivisti: giovani, competenti, appassionati e anche molto coreografici, come i ragazzi di Fridays for Future ed Extinction Rebellion..

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5. Chi rompe paga

È un principio che si applica più o meno dappertutto, ma per qualche strano motivo nelle vicende dei cambiamenti climatici l’onere del risarcimento sembra che non valga. Sulla base dei dati scientifici, le grandi compagnie petrolifere dovrebbero compensare le vittime degli impatti climatici, ripulire il proprio business e quindi smettere di contribuire in modo così massiccio alla crisi climatica.

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1. Il petrolio è dappertutto

I vestiti, i mobili, i computer, gli smartphone, i dentifrici, i rossetti: qualsiasi cosa è un prodotto del petrolio, sia pure indiretto. Il petrolio è la fonte primaria di energia, il principale carburante dell’economia globale, la risorsa più importante del mondo, con effetti drammatici sul clima.

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2. Sapevano tutto, ma non hanno fatto niente

Da almeno quarant’anni, alcune delle più grandi compagnie petrolifere al mondo sanno che le loro attività sono alla base dei cambiamenti climatici. Addirittura nel 1959 lo scienziato Edward Teller (il padre della bomba atomica) fu invitato a un convegno per il centenario dell’American Petroleum..

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3. Il negazionismo climatico

Esiste una probabilità su un milione che i cambiamenti climatici non siano causati dalle attività umane, la stessa certezza scientifica dell’esistenza della cosiddetta particella di Dio, il bosone di Higgs. Perché, allora, questa verità viene ancora oggi negata? Perché molte persone hanno ancora dubbi sulle cause dei cambiamenti climatici?

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4. Scendiamo in piazza per il clima

Da qualche anno – la prima manifestazione risale all’autunno del 2018 – il dibattito sui cambiamenti climatici ha trovato nuovi protagonisti nei gruppi di attivisti: giovani, competenti, appassionati e anche molto coreografici, come i ragazzi di Fridays for Future ed Extinction Rebellion..

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5. Chi rompe paga

È un principio che si applica più o meno dappertutto, ma per qualche strano motivo nelle vicende dei cambiamenti climatici l’onere del risarcimento sembra che non valga. Sulla base dei dati scientifici, le grandi compagnie petrolifere dovrebbero compensare le vittime degli impatti climatici, ripulire il proprio business e quindi smettere di contribuire in modo così massiccio alla crisi climatica.

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