La rivoluzione ha tempi lunghi e protagonisti inattesi. Dopo l’esperienza di Gorizia, è un assessore provinciale ai Trasporti, Mario Tommasini, a chiamare Franco Basaglia alla direzione dell’ospedale psichiatrico di Colorno. Quel piccolo Comune in provincia di Parma, già al centro di una battaglia storica del ‘68 con l’occupazione del manicomio da parte degli studenti, per pochi mesi diventa il laboratorio scientifico e sociale di idee e pratiche che anni dopo porteranno alla chiusura di quel genere di istituzioni.
E a convincere l’opinione pubblica che il cambiamento sia ormai necessario sono anche giornalisti e fotografi. Alcuni reportage-choc documentano gli orrori dei manicomi, come quello sul “Villa Azzurra” di Torino (pubblicato dall’Espresso) che il suo autore, Mauro Vallinotto, rievoca in questo episodio.
Ma a riprova che la storia non sempre ci insegna qualcosa, i dati raccolti tra le poche regioni che li hanno forniti dimostrano che ancora oggi nei reparti di neuropsichiatria infantile si continua a legare al letto. Anche se non mancano realtà virtuose, come quelle del Progetto Itaca: entriamo nella sede romana di un Club Itaca in cui si lavora con persone con disturbo psichico puntando sul loro inserimento sociale, a partire dal lavoro.