Durante il lockdown, quando “Zoom” è diventata una delle parole più pronunciate al mondo, in soggiorno o in un angolo della cucina abbiamo allestito un vero e proprio set nel quale metterci in scena nelle relazioni con il mondo esterno. Abbiamo scelto gli sfondi, i colori, le luci, perfino i libri giusti per esibire la parte migliore di noi, come del resto facciamo già da tempo sui social.
Questo nuovo modo pubblico di abitare gli spazi privati ha cambiato anche i nostri abiti. Il modello femminile classico, quello delle top model, è scomparso e si è accentuata una tendenza a-gender, per cui i vestiti sono diventati unisex, più morbidi e anche un po’ sciatti. Tanto che, per il futuro, gli stilisti delle maison del lusso hanno cominciato a ragionare su un nuovo concetto di comfort attraverso collaborazioni con brand di abbigliamento sportivo.
Ma le necessità imposte dal lavoro agile e dalla convivenza forzata con mariti, mogli e figli costantemente online ci hanno fatto scoprire anche quanto bisogno abbiamo di “spazi di rigenerazione”, ovvero ambienti ricavati su misura in cui prenderci un momento di pausa e di cura minuta, semplice, dalla vita quotidiana.
Ne parliamo in questo episodio con gli scenografi Margherita Palli e Marco Rossi; con Antonio Mancinelli, giornalista e storico della moda; e con l’architetto torinese Roberta Durando.