2. Vivere a Pompei: dall’arte allo street food
2. Vivere a Pompei: dall’arte allo street food
Oltre a essere un museo a cielo aperto, Pompei è la maggiore fonte di informazioni sulla vita quotidiana degli antichi romani. E ogni nuovo ritrovamento, come in un puzzle, compone un’immagine in perenne mutamento e regala sorprese incredibili e affascinanti.
Seguendo idealmente due uomini nel loro ultimo giorno, prima dell’eruzione del Vesuvio, in questo secondo episodio di Pompei. La città viva passeggeremo tra le strade traboccanti di vita e scopriremo la Pompei delle botteghe e la Pompei città d’arte, le taverne che si trovavano lungo le strade e le domus i cui affreschi erano simboli di status sociale. Assaggeremo il vino che oggi si è ripreso a produrre e osserveremo gli edifici che all’inizio del ‘900 hanno offerto al celebre architetto Le Corbusier le basi per la sua idea di architettura.
Intervengono: Giuseppe Di Napoli, docente di Disegno e Colore allo IED di Milano; Massimo Montanari, docente di Storia dell’Alimentazione all’Università di Bologna; Fabrizio Pesando, docente di Archeologia e Storia dell’Arte Romana all’Università Orientale di Napoli; Carlo Rescigno, docente di Archeologia Classica all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Grete Stefani, funzionario archeologo del Parco Archeologico di Pompei; Marida Talamona, docente di Storia dell’Architettura Contemporanea all’Università Roma 3; Luana Toniolo, funzionario archeologo del Parco Archeologico di Pompei.
Puoi trovare la trascrizione integrale del secondo episodio cliccando su queste parole.
Nella foto di Luigi Spina il termopolio rinvenuto ancora intatto tra il 2019 e la fine del 2020 nella Regio V.