«Non so se vorrei regalare malinconia, per far cullare chi ascolta nel ricordo del disagio che ha vissuto sei mesi prima. Probabilmente vorrei regalare speranza o un pensiero che sia stimolante, che solleciti le persone a muoversi senza che questo diventi per forza un atto politico». Per Gianluca Picariello, molto più conosciuto con il nome d’arte Ghemon, la pandemia è stata un’occasione per interrogarsi su che cosa significhi fare musica, crearla e suonarla dal vivo. Ecco perché proprio lui da alcune settimane è tra i cantanti in prima linea per difendere i diritti di una categoria che sembra ignorata dalle istituzioni.
Nella quarta puntata della nuova stagione di Domani, a Ghemon abbiamo chiesto se riusciremo tranquillamente a riabbracciare uno sconosciuto sotto il palco di un live, se il futuro delle canzoni sarà sempre più digitale oppure in vinile – il caro, vecchio disco sul quale lui stesso ha pubblicato il suo ultimo album, in pieno lockdown. E soprattutto se cambierà il rapporto fisico, affettivo tra le star del pop e i loro fan.
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(la foto di Ghemon è di Andrea “Nose” Barchi”)