«Più incontro persone più mi vado convincendo che un bisogno di spiritualità da parte dei giovani esiste ed è forte», dice Ilenya Goss, pastora della chiesa valdese di Mantova. «Forse siamo noi a non riuscire a proporre i nostri contenuti con linguaggi e forme moderne e più immediate».
Non sorprende che queste riflessioni critiche arrivino da una comunità che da sempre ha nell’indipendenza del pensiero e nell’impegno sociale due delle sue caratteristiche principali. Lo raccontiamo in questo episodio attraverso la testimonianza di Angelica, 24 anni, studentessa di Fisica, che proprio a Mantova frequenta una chiesa particolarmente animata da un gruppo di ghanesi metodisti. E quella di Daniele, 31 anni, che frequenta il Tempio di Milano fin da quando era piccolo e oggi dice: «Essere valdese è un modo di vivere e dispiegarsi nel mondo».
Tutti gli episodi
1. I cattolici in mezzo al guado
«So di dare un’immagine un po’ anziana della chiesa cattolica», dice Alessandra, «ma io la vedo come i miei nonni, che mi accompagnano e mi danno una direzione, a cui forse manca un po’ di intuito, di freschezza, di novità».
Alessandra ha 31 anni, è laureata in Teologia e
2. Ortodossi, la chiesa come appartenenza
Comunità è la parola chiave della parrocchia ortodossa romena di Verona a cui fanno capo circa 6.000 persone. Il luogo, fisico e spirituale, animato da padre Gabor Codrea, in cui la religione accoglie, aggrega, ricompone, dà punti di riferimento a chi li ha cercati con molta fatica.
4. Gli ebrei, con un piede impigliato nella Storia
«Da dove vieni? È una domanda che inevitabilmente guarda al passato quella con cui si apre l’episodio dedicato ai giovani delle comunità ebraiche italiane, in un viaggio che parte dal Tempio Maggiore di Roma e arriva alla Sinagoga di Milano, passando per il ghetto di Venezia.
5. Da un Islam in Italia a un Islam italiano
«Il musulmano italiano è una persona che si riconosce nella sua italianità ma, allo stesso tempo, riconosce la sua diversità nella religione». Secondo una classificazione per culto, i musulmani sono più del 33% degli stranieri presenti nel nostro Paese.
1. I cattolici in mezzo al guado
«So di dare un’immagine un po’ anziana della chiesa cattolica», dice Alessandra, «ma io la vedo come i miei nonni, che mi accompagnano e mi danno una direzione, a cui forse manca un po’ di intuito, di freschezza, di novità».
Alessandra ha 31 anni, è laureata in Teologia e
2. Ortodossi, la chiesa come appartenenza
Comunità è la parola chiave della parrocchia ortodossa romena di Verona a cui fanno capo circa 6.000 persone. Il luogo, fisico e spirituale, animato da padre Gabor Codrea, in cui la religione accoglie, aggrega, ricompone, dà punti di riferimento a chi li ha cercati con molta fatica.
4. Gli ebrei, con un piede impigliato nella Storia
«Da dove vieni? È una domanda che inevitabilmente guarda al passato quella con cui si apre l’episodio dedicato ai giovani delle comunità ebraiche italiane, in un viaggio che parte dal Tempio Maggiore di Roma e arriva alla Sinagoga di Milano, passando per il ghetto di Venezia.
5. Da un Islam in Italia a un Islam italiano
«Il musulmano italiano è una persona che si riconosce nella sua italianità ma, allo stesso tempo, riconosce la sua diversità nella religione». Secondo una classificazione per culto, i musulmani sono più del 33% degli stranieri presenti nel nostro Paese.