Tra trent’anni anni giocheremo a ogni età per buona parte della giornata. Non solo per intrattenimento, ma per studiare e lavorare. È l’effetto della gamification, l’uso di elementi tipici dei videogame per rendere più divertente ed efficace l’apprendimento. Marina D’Incerti e Cristina Pozzi ne parlano nel primo episodio di Casual Future, il nuovo podcast di Piano P, prodotto con il sostegno di EuroMilano.
Le neuroscienze confermano che quando impariamo con gratificazione, senza ansia o noia, la nostra mente si apre. Alcuni professori lo stanno già sperimentando a scuola, come ci racconta in questo episodio un’insegnante di tecnologia delle medie. Con lei scopriamo che la gamification attiva competenze utili come autonomia, attenzione, pensiero logico-deduttivo, collaborazione, competizione, coordinamento. Qualità che servono a scuola ma anche nel lavoro.
Proprio nella formazione professionale, che nei prossimi anni sarà continua, la gamification mostrerà il suo potenziale: dai “serious game” per imparare a relazionarsi con i clienti ai simulatori di volo, ci accorgeremo che il vecchio “giocando s’impara” è un concetto modernissimo.
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2. Dati, privacy e libertà: il tuo telefono ti ascolta!
Il mistero degli oggetti che appaiono sotto forma di pubblicità sullo smartphone appena vengono nominati non è una fantasia e nemmeno una coincidenza. I telefoni, gli smart speaker, ma anche gli elettrodomestici collegati in rete, quando li attiviamo per fare una ricerca online o per soddisfare una curiosità..
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